Due settimane. Un po' meno in realta'. In un bilocale in un bilocale con mio padre. Se voi pensate che io, un mezzosangue, sia un testone da usare al posto del martello per attaccare i chiodi al muro, non avete idea di che cosa possa essere un calabrese purosangue. E per di piu' anziano e a casa sua. Se Naoto Date fosse vivo mi avrebbe scritto un bigliettino con su scritto "tana delle tigri era un kindergarden al confronto". Ma e' morto e quindi mi sono ritrovato solo il biglietto di Stephen Hawking con sopra stampato, con una evidente vena ironica: (voce metallica mode ON) "ah-ah vedi che stare in carrozzina ha i suoi pro.ora pedala, lasagna!". E io me lo immagino cosi, mentre detta alla sua segretaria il suddetto messaggino, col viso sorridente per le taglienti parole e la bava che gli cola da un angolo della bocca. E ora che lo avete immaginato anche voi, vi aspetto all'inferno. Do' una festa questo fine settimana nel mio superattico vista mare di fiamme.
Ma torniamo a noi.
Complice il tempo un po' pazzerello (con piogge a caso durante la giornata), un manto stradale che mi ricordava piu la superficie lunare che un lavoro dell'Anas Aiscat Societa Autostrade e con la collaborazione dell'Aci, vuoi che la segnaletica stradale e' considerata un manufatto messo li da qualche antico sciamano o druido per scopi a noi ignoti tipo Stonehenge ma soprattutto l'aria di mare che immancabilmente mi attiva la modalita "STO IN VACANZA STICAZZI TUTTO E TUTTI", complici tutti questi fattori la mia preparazione al viaggio si e' basata su due pilastri principali, saldi e resistenti come le torri gemel...ahem...come le piramidi: nduja e provola silana. Per chi non sapesse cosa fosse la nduja, si ponga un cartello sul petto con scritto "VERGOGNA" e se lo vada a cercare su internet, non vi meritate manco una spiegazione. Questo come dieta base da affiancare ad un sano esercizio fisico che consisteva in poltrire su una barchetta (da qui in avanti "la bagnarola") o sulla spiaggia quando il tempo lo permetteva, o in casa quando invece il tempo non era cosi magnanimo. Se tu che leggi queste simpatiche righe stai ripensando a cosa facevi in quei giorni di fine agosto e ti sei accorto che stavi a lavorare come un matto, sappi che ti sei perso questo:
| dalla finestra di casa |
Insomma e' chiaro che salire in bicicletta fosse diventata la mia ultima preoccupazione. E non ho ancora parlato delle volte che c'erano le cene/ritrovi con quei parenti con i quali le famiglie non hanno litigato tra loro. E' una cosa che secondo me va studiata antropologicamente ma non mi e' ancora capitato di vedere una famiglia calabrese i cui parenti non si siano denunciati tra di loro. O almeno mandati a fare in culo
Ho avuto modo di farne una, intesa come cena tra parenti. E stato bello rivedere persone che non vedevi da un sacco di anni ma quello che mi ha colpito di piu' e' stata la location. mi ci portavano i miei da piccolo e assieme a tutti i parenti si passavano i pomeriggi. Non era sul mare, era in campagna piena: c'era la fattoria con mucche, maiali, galline e un asino, il tutto circondato da campi di grano e fichi d'india. Ora gli animali non ci sono piu e i campi sono stati riempiti con qualcos'altro che non ricordo mato che non e' questo che mi ha colpito maggiormente. C'era un mandorlo in questo posto. Da piccoli ci si arrampicava per scuotere i rami per farne cadere i frutti. O cosi o con le canne di bambu' si cercava di colpire le mandorle per poi raccoglierle, aprirle con un sasso e mangiarsele. Il mandorlo c'e' ancora. mi han detto che ne ha passate tante e va detto, si vede che e' invecchiato. Anche stavolta coi cugini si sono raccolte le mandorle, solo che stavolta mi e' bastato alzare la mano per prenderle.
E no, non e' un mandorlo nano. Fanculo, non si puo' scrivere nulla di serio che poi subito le persone iniziano a sfottere. Andiamo avanti va, che mi sa che e' meglio.
Altro evento che e' degno di nota di questa "preparazione altetica" e' quello che l'accolita dei rancorosi chiamava l'Happy Hour. Ora, passi che non sai che cosa sia la nduja, ma se anche il concetto di Happy Hour ti e' ignoto, dovresti caro lettore cominciare a prendere in considerazione l'idea di spegnere il pc e provare ad uscire qualche volta di casa. Comunque siccome mi sento magnanimo, faccio un bel respiro e ti spiego cosa intendo per l'accolita dei rancorosi (fregato!).
Con "accolita di rancorosi" ho identificato quel gruppo di ultrasessantenni di cui anche mio padre faceva parte che alle ore 18 di ogni sera, senza nessun avviso precedente, si ritrovava presso il solito ristorantepizzariaspecialita'polloalmattone per bere e mangiare fino a che i componenti del gruppa non venivano cacciati via dal loro amico oste. Solitamente cio accadeva verso le 22.30/23. a quel punto parte del gruppo abbandonava il campo e i restanti proseguivano verso la gelateria per il dolcetto finale per poi ripiegare verso le ore una di notte a casa. Tutti i giorni. Sabato domenica e festivi inclusi. Roba che se lo faccio io adesso al terzo giorno esplodo. BUUUM!
Loro nulla: seduti al tavolo mangiavano quelle cose leggere, tipiche della cucina calabra, innaffiavano tutto con del vino rosso e tra un boccone e l'altro chiaccheravano sui tempi che furono (ovviamente migliori degli attuali), dell'amico che se ne e' andato o di ricordi di cazzate fatte in gioventu. Chiaccheravano e si prendevano per il culo tra di loro anche se spesso il protagonista dello sfotto' era l'oste in quanto unico che lavorava e che quindi si incazzava sul serio, rendendo la cosa sempre piu divertente. Una "compagnia del Chianti" ma piu a sud.
Uno spettacolo antropologico imperdibile che meriterebbe di essere raccontato con piu calma.
Magari un altra volta in un altro post.