giovedì 9 gennaio 2014

VIAGGIO TRANSITALIANO: TAPPA 3

ovvero come la bici a sto giro la porto in spalla.

Premessa: sono successe un po di cose da quando quello che sto per raccontare e' realmente successo. Conoscendo la mia incostanza ho provato a tenere un diario di viaggio nel quale annotare i momenti piu' importanti della giornata per poi riproporli in maniera comprensibile grazie a quella cosa chiamata sintassi. O semplicemente un susseguirsi di frasi con senso compiuto. Pero' poi ho scoperto che nella mia testa non ci sono sono io con le migliori intenzioni e l'altro con la sua incostanza cronica. Evidentemente ci deve essere anche un Mr Simpatia a caso che si e'divertito a nascondere il diario, lo ha detto a Lady Smemorina che chiaramente non si ricorda minimamente cosa le e' stato detto. E sospetto che oltre a queste due new entries ce ne siano ulteriori.
Comunque, questa divagazione schizoide per dire che non mi ricordo molti dettagli di quel giorno, fatevene una ragione e se non ve la volete fare as usual, cazzi vostri.

Si parte la mattina presto da Salerno. L'idea e' quella di scavallare l'Appennino, arrivare a Pescara e risalire costeggiando l'Adriatico. La costa tirrenica e' decisamente troppo difficile dato il mio training.
Il piano prevede un cambio a Napoli e uno a Roma per arrivare a Pescara in serata. Ovviamente l'Adriatico io lo vedro' il giorno successivo. Ma davvero ancora credete che qualcosa che io ho pianificato sia poi andato in quella direzione?
AHAHAHAHA

Beata ingenuita'.

Arrivo a Napoli con un regionale carico di pendolari e altra fauna tra cui due ragazzine vestite a festa di  fronte a me che parlano di qualcosa che forse poteva riguardare calzature, tradimenti subiti o fatti da amiche o tutto assieme. Fatto sta che il mio cervello preferisce affogare nella formalina per tutta la durata del viaggio.
In stazione scopro una nuova terribile verita': come non tutte le ciambelle escono col buco cosi non tutti i regionali possono trasportare bici

"ma c'e' il cartello che dice che si puo"
"eh ma e' vecchio!"

Vani i miei tentativi di corruzione, pagamento di supplementi, promessa di imboscamento per non dare nell'occhio: il capotreno e' inflessibile e fa il suo mestiere. E alla fine mi piace cosi o altrimenti sarei qui a scrivere di come in Italia tutti chiudono un occhio su tutto.
Tocca aspettare il successivo che partira' tre ore dopo. Tutta la faccenda cominzia a farsi piu tirata perche' a Roma oltre al cambio di treno c'e da fare un cambio di stazione e con tre ore di ritardo sulla tabella di marcia si esce a Termini esattamente quando tutti stanno iniziando a rientrare dall'officio per casa. E io, in bici.
Dovendo ammazzare quelle tre ore di attesa faccio un tentativo e chiamo un mio amico sperando che risponda, sia in zona, non abbia impegni e abbia voglia di vedermi, Sono quanti? quasi 10 anni che non ci vediamo. ho saputo che ne ha passate un po di ogni. Il telefono squilla, lui risponde. E' in giro a pisciare il cane, tempo quindici minuti e sta in stazione.
Mentre lo aspetto schivo un venditore di cornetti portafortuna, una signora che mi voleva leggere la mano e un ambulante che mi voleva dare i numeri del lotto. Mi ritrovo pero' con un accendino in piu. Nel complesso una vittoria.
Il mio amico arriva e ci raccontiamo a turno le nostre vicissitudini negli ultimi anni, i buoni propositi per il futuro (i suoi. Io ho smesso di fare programmi dato che saltano tutti per aria), ci scambiamo i vari contatti con la promessa di tenerci in contatto. Gli ho scritto a inizio dicembre, avrebbe dovuto iniziare uan nuova avventura. Non mi ha ancora risposto.

Finalmente si parte per Roma. durante il viaggio mi guardo gli alloggi a Pescara e scopro che costano quanto un trapianto di rene. Dato che costano piu che a Roma con un repentino cambio di programma decido di fare tappa nella capitale e ripartire la mattina successiva.
Esco a Termini e mi immetto sulla Nomentana (chiedendomi perche' sono li e non a Codroipo). Sono la sola bici in strada. arrivo al B&B e scopro che e' gestito da un anziano signore con la passione per la bicicletta che mi da' del matto a girare per la citta' e mi consiglia percorsi da fare fuori porta.
una volta sistemato vado per scrupolo alla stazione Tiburtina: ho il biglietto Salerno-Pescara, sono regionali non necessitano di prenotazione posso utilizzarli anche domani?
HAHAHAHAHA

NO.

Se il suo colllega avesse fatto i biglietti separati anche si. Ma cosi, in un biglietto unico no. Tocca che li rifai. Perfetto.

"ma lo ha fatto per farti risparmiare!"
"e meno male! pensa se lo faceva per farmi buttare via dei soldi!"

affogo i miei dispiaceri in una amatriciana e me ne torno al B&B.
Il giorno dopo si va a San Benedetto del Tronto.

verso quello che si rivelera' l'evento piu fico del 2013