sabato 23 novembre 2013

HOT AND ICY: DOPO UN MESE A SINGAPORE (e altre divagazioni sparse)

E' passato poco piu di un mese dal mio arrivo a Singapore e un paio di impressioni su questa citta'-stato me la sto facendo. Singapore e' la citta' perfetta: hai da divertirti, puoi comprare tutto quello che vuoi e quando vuoi, sei ad un nulla da altre localita' meravigliose, ha un sacco di natura e la modernita' si  mescola perfettamente con la tradizione. O meglio le tradizioni dal momento che qui si possono incontrare un miscuglio di culture differenti, dalle piu autoctone cinesi e malesiane, a quelle piu "illuministiche".

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In realta e' la prima volta che uso in un contesto del genere questo termine, illuministiche, anziche occidentali poiche il nostro pianeta e' rotondo e in quanto tale ci sara' sempre qualcosa piu' ad ovest di altro.
Da qui e' l'Europa ad essere Estremo Oriente e la zona Mesopotamica e' per loro il Far West.
Punti di vista.
Prospettive.
Anziche' averne una sola, quella dell' "uomo bianco", viaggare lontano te ne fa vedere altre.
A volte, se ne si ha voglia e la curiosita'.
A volte no.
"Illuministico" mi piace perche' rappresenta il momento storico fondamentale che iniziato con Galileo, ha portato la civilta' europea a quello che e' oggi, paradossalmente assieme alla religione cristiana. Perche' l'illuminismo prevede certamente la superiorita' della ragione ma rimane ancorato alla visione dualistica tipica delle religioni monoteistiche mediterranee tra le quali spicca quella cristiana poiche inoculata nel territorio nei secoli da imperatori e sovrani vari. Il principio di queste religioni  che mi interessa si basa sulla distinzione netta tra il bene e' il male, un bianco e nero senza possibilita' di sfumature. In poche parole, la pretesa di universalita'
Il mio cavallo di battaglia per spiegare questo concetto e' un esempio sul settimo comandamento, non rubare. chiaramente generalizzo, ma per molti cristiani rubare e' un peccato gravissimo, poco importa se rubi una confezione di lenticchie perche i tuoi figli stanno morendo di fame e non hai i soldi o se invece lo fai per arricchirti arrecando danno ad altri. Rubare e' male e non rubare e' male. Punto. Fine della storia. E l'illuminismo con tutto quelloche ne consegue cambia le carte in tavola ma non le regole del gioco: la Ragione come metodo universale per il bene, resto male. Tradotto anche con "io so io e voi nun siete un cazzo", che esprime forse meglio l'idea intrinseca di superiorita' di un concetto (il Bene, Dio, la Ragione, la Scienza e la Tecnologia, la Democrazia e la cucina tipica bolognese) su l'altro (il Male, Satana, la Passione, la Religione e le Tradizioni, l'Anarchia e  la novelle cuisine) rimanendo spesso nell'ambito appunto concettuale dei principi e delle idee senza mai contestualizzarlo nella vita quotidiana.
Tra le comunita' asiatiche e' piu frequente invece l'idea di relativizzare i concetti mettendoli in prospettiva, eliminando cosi la dicotomia assolutistica bene/male con il principio che scientificamente viene detto  "dello yin/yang", quel cerchio composto da due gocce all'interno delle quali vi e' un cerchio piu piccolo del colore opposto, a rappresentare come non possa esistere un bene assoluto o un male assoluto. So che molti cristiani storceranno il naso, ma volendo questa idea si trova tranquillamente anche nella Bibbia: Dio e' per definizione in tutto, quindi anche nel suo opposto, altrimenti vorrebbe dire che esiste qualcosa che e' esterna a Dio e questo per definizione non puo essere. e' in ogni cosa e creatore di tutto, anche di Lucifero il quale a sua volta e' fatto della stessa sostanza degli angeli essendo stato lui uno di loro, anzi il piu vicino a Dio.
Per farla ancora piu' semplice e generale: non esiste una verita' universale (e se non esiste non ha manco senso cercarla). e ognuno ha il diritto crea il proprio modo di rappresentare il mondo.
Questo ragionamento e' (molto semplificato) il concetto alla base di molte culture asiatiche e dell'Esistenzialismo in Europa. Ovviamente questo e' il mio personalissimo modo di vedere le cose e chiunque e' libero di vederla in un altro modo altrimenti di che abbiamo scritto fino ad adesso?


Tornando a bomba su Singapore si diceva che era la citta' perfetta e bla bla bla. Ed in effetti sulla carta lo e' cosi come molti probabilmente la troveranno tale. Ma io la trovo un po troppo perfetta, troppo costruita a tavolino. Singapore mi sembra un enorme parco giochi: divertente e bello per un breve lasso di tempo, ma alla lunga ti accorgi che e' tutto costruito, finto. Anche l'aria, dato che ovunque c'e la presenza di condizionatori che sputano getti freddi a palla di cannone, non e' quella reale. Sembra una contraddizione ma il suo unico difetto e' cercare di non avere difetti o, per riprendere il discorso di prima, essere tutto bianco (o tutto nero) ma finendo invece per lasciarmi la sensazione di irrealta'. Con questo non intendo dire che e' una brutta citta', ci sono cose che se non avessi visto qui avrei dovuto fare probabilmente altri viaggi piu complicati, o non ha mai trovato una citta' cosi' pulita in tutte le sue strutture (Little India a parte), pubbliche o private, una maniacale efficenza burocratica e una marea di altri pregi, tutti che stanno nella mia personalissima lista "la mia citta ideale" eppure non parte, non c'e feeling. A dispetto del clima, la citta' ti accoglie freddamente. anzi non ti accoglie affatto, ti lascia farequello che vuoi, silenziosamente controllando che tu non esca dal seminato che Singapore ha previsto per te. Le trasgressioni costano caro, iniziando dal ridicolmente elevato prezzo dell'alcool, alle multe che toccano i 1000 dollari se mangi in metro e nelle sue stazioni, fino alla pena di morte per spaccio. Per carita', alcune limitazioni sono pienamente condivisibili e vorrei che in Italia prendessero spunto per qualche forma di educazione civile. Ma cosi l'impressione che mi lascia e' quella di una esasperata ricerca  di privazione del "lato dionisiaco" a favore di un assoluto "lato apollineo", una citta' ragionata nel piu piccolo particolare senza un briciolo di sentimento. E non sto parlando delle persone, ma della cittla' inteso come organismo vivente di per se' e di cui la popolazione ne e' una parte, pulsante e necessaria certo, ma non la sola a definire la citta' stessa.  E come ogni organismo contiene una parte di ragione e sentimento piu o meno in equilibrio tra loro,  cosi e'anche nelle citta'. Tutte le citta' tendono all'ordine ma spesso se ne riesce a cogliere il sentimento che le accompagna.
Londra e' una vecchia signora freneticamente nevrotica, sempre di corsa dietro a mille impegni e non sempre riesce atenere tutto sotto controllo
Granada e' una ballerina, in la con gli anni, un po' impigrita e disordinata, ma estremamente affascinante e giovanile.
Vancouver, e' una ragazza di provincia, serena, semplice e tranquilla. Si sente che non ha l'esperienza delle vecchie citta europee ma con lei non ne senti la necessita'.
Singapore e' un robot, ti affascina la precisione con cui ogni cosa e' stata progettata per far funzionare il tutto, ci giochi ogni tanto perche',  ma finisce li.

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